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Robot infermiere: Applicazioni pratiche

Robot-infermiere

L’utilizzo di robot collaborativi o cobot sta prendendo piede ormai in molti ambiti, ma è soprattutto in campo medico che la robotica collaborativa sta acquisendo sempre maggiore impiego e rilevanza.

Una delle applicazioni principali all’interno del binomio robot/salute, riguarda, in particolare, l’assistenza infermieristica: in questo articolo vi parliamo, infatti, del robot infermiere e di quali sono le sue applicazioni pratiche.

Cos’è il robot infermiere e a cosa serve

Le aziende di robotica, negli ultimi anni, anche per effetto della pandemia che ha imposto il distanziamento sociale in tutti gli ambiti della vita civile, hanno compreso prima di altri l’importanza di realizzare robot capaci di muoversi in ospedale per assistere i pazientie aiutare lo staff di medici e paramedici nelle loro mansioni quotidiane.

I robot infermiere sono, infatti, piccoli robot dalle fattezze quasi umane, dotati spesso di sistemi di intelligenza artificiale, in grado di effettuare servizi di assistenza nei confronti del malato allo scopo di affiancare medici e infermieri nella cura dei degenti di una clinica o di un ospedale.

Fra le mansioni che possono essere comodamente svolte da un robot infermiere troviamo:

  • sollevare i pazienti con difficoltà motorie e accompagnarli negli spostamenti letto-carrozzina e viceversa;
  • distribuire medicinali;
  • consegnare cibi e bevande;
  • mantenere l’igiene dei locali;
  • sorvegliare i pazienti e avvisare il personale umano in caso di emergenze;
  • assistere il degente che ha bisogno di stimoli cognitivi (ad esempio, chi ha subito trauma cranico);
  • monitorare e distrarre i malati di lunga degenza o che sono allettati.

Alcuni dei prototipi finora realizzati sono capaci anche di fornire assistenza diretta nei confronti dei malati, come ad esempio misurare la febbre e la pressione sanguigna; altri invece svolgono solo interventi di routine, come ad esempio la pulizia e disinfezione dei reparti.

Tutto questo può risultare davvero utile se non indispensabile quando i contatti a causa di malattie infettive (pensa al Covid) devono essere il più possibile evitati o, comunque, ridotti.

Ma le funzioni degli infermieri robot non finiscono qui: alcuni di questi sono pensati anche per controllare e tenere compagnia in ambito domestico a pazienti anziani e/o con malattie psichiatriche o altre patologie che comportano diffidenza e sospetto nei confronti del personale umano (ad esempio l’Alzheimer e la demenza senile).

Vantaggi degli infermieri robot

Il vantaggio numero uno dei robot nel settore infermieristico consiste, senza dubbio, nel fatto che gli infermieri, coadiuvati dai colleghi robot, potranno avere più tempo da dedicare alla cura dei loro pazienti.

Questi ultimi, del resto, non potranno che trarre giovamento dal fatto di avere maggiori cure e maggiore assistenza durante la loro permanenza all’interno di una struttura sanitaria, proprio come avviene per i clienti di un ristorante quanto è presente un cameriere robot che coadiuva il lavoro del personale di sala prendendo gli ordini e servendo ai tavoli.

Alcuni studi hanno, inoltre, evidenziato il successo dei pet robot, o robot da compagnia, quando utilizzati con i piccoli pazienti allettati o ricoverati in reparti dove il contatto con l’esterno è limitato a causa del pericolo di contaminazioni e allergie (ad esempio, nei reparti di oncologia pediatrica e malattie infettive).

È stato, infine, evidenziato da alcune ricerche (se ne parla in questa intervista), l’impatto positivo dei robot infermieri nei confronti di pazienti affetti da ansia soprattutto in ambito pediatrico e negli anziani affetti da demenza, disturbi dell’umore e senso di solitudine. Questo anche perché, come altri robot per l’intrattenimento, gli infermieri robot e, in generale, quelli che operano nel sociale, sono studiati per sviluppare empatia con le persone link art robot nel sociale.

Applicazioni pratiche del robot infermiere

Vediamo, di seguito, alcune delle principali applicazioni pratiche del robot infermiere. Ovviamente, ce ne sono molte altre ma abbiamo selezionato qui quelle di maggior successo.

Grace, Robot infermiera per i pazienti in isolamento

È dotata di una capigliatura castana che incornicia un volto dai tratti asiatici come quelli delle anime, parla fluentemente tre lingue e ha una termocamera installata sul petto per misurare la temperatura e la reattività del paziente.

Ti abbiamo appena presentato Grace, prima robot infermiera ideata dalla società canadese Awakening Health, in collaborazione con Hanson Robotics e Singularity Studio.

Questo prototipo di robot infermiere, nato nel 2021, dunque in piena pandemia da Covid-19, è pensato soprattutto per intervenire in situazioni dove c’è necessità di accudire anziani o altre persone in isolamento all’interno di un reparto ospedaliero.

David Hanson, Ceo di Hanson Robotics, sostiene che: “La somiglianza di Grace con un operatore sanitario e la capacità di interazione sociale può alleviare il fardello degli operatori sanitari”.

Robear, Robot infermiere con la faccia da orso per anziani e disabili

Un robot con sembianze di orso che solleva i pazienti con disabilità motorie e li aiuta a trasferirsi sul letto o ad andare in bagno. È Robear, l’infermiere speciale realizzato dal Riken Brain Science Institute che ha già conquistato gli ospedali del Giappone con la sua simpatia ed efficienza.

Un ulteriore prototipo dell’infermiere robotico con la faccia da orso sarà presto impiegato anche per l’assistenza domiciliare delle persone anziane e/o  disabili.

RoBee, primo Robot cognitivo tutto italiano che lavora in reparto

RoBee è il primo robot umanoide cognitivo tutto italiano prodotto dall’azienda Oversonic nell’ambito del Polo Meccatronica di Rovereto. Alto 1.70 m e pesante poco più di 70 kg, RoBee può orientarsi nello spazio muovendosi su quattro ruote e interfacciarsi con i suoi interlocutori grazie a 12 telecamere, sofisticati sensori di posizione e sistemi di intelligenza artificiale su di esso installati.

Dopo essere stato testato su attività logoranti in ambito industriale, questo modello di cobot è ora impiegato con successo anche in ambito sanitario, dove collabora col personale in situazioni di pericolo (ad esempio, nei reparti dove si trattano pazienti affetti da patologie facilmente trasmissibili).

Inoltre, questo robot umanoide affianca oggi neuropsicologi e logopedisti in sessioni di neuroriabilitazione cognitiva per persone colpite da ictus cerebrale, favorendo la rilevazione di parametri vitali, l’interazione verbale e la segnalazione di eventuali emergenze da parte dei pazienti.

Conclusioni: il robot infermiere ruberà il lavoro agli umani? 

Anche i robot infermieri non sono immuni alla robotfobia, ovvero la paura che i robot possano rubare il lavoro agli umani: è, infatti, opinione diffusa che l’impiego di questi dispositivi causerà un aumento della disoccupazione fra il personale sanitario.

Ma sarà proprio così? Non tutti sono d’accordo! Secondo una ricerca dell’Università di Oxford, in cui è stata presentata una lista di 700 lavori in ordine crescente per probabilità di essere sostituiti dalle macchine, l’infermiere si colloca solo al 50° posto, con una probabilità inferiore all’1% di essere sostituito dalla tecnologia!

Questo già di per sé dovrebbe dissipare ogni preoccupazione: i robot non sostituiranno il personale umano, ma, tuttalpiù, proprio come avviene nel caso dei robot nei ristoranti, la loro presenza servirà ad integrare e migliorare il lavoro degli infermieri all’interno delle cliniche e dei reparti.

Addirittura potrebbe avvenire che, a seguito di una sempre più ingente introduzione di questi dispositivi all’interno di ospedali, gli infermieri in carne e ossa saranno via via dispensati dai compiti più ripetitivi e noiosi, come ad esempio la consegna dei medicinali, potendo così dedicarsi a compiti maggiormente gratificanti, proprio come abbiamo affermato in questo video pubblicato sul nostro canale YouTube riguardo i robot di alberghi e ristoranti.

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