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L’intelligenza artificiale migliora il mondo in cui viviamo

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I robot sono sempre più intelligenti, simili agli umani nello svolgere un compito in modo efficiente veloce e sicuro. Questo è un dato di fatto. Ma sono anche empatici? Sono capaci di interagire con le persone in modo equo e senza pregiudizi sociali? Per adesso ancora no, ma è una quasi certezza che invece sarà così in un futuro non troppo lontano.

Uno studio in corso dell’Università dell’Oregon si è concentrato nello sviluppare robot che grazie all’intelligenza artificiale (AI) possono essere più giusti dal punto di vista sociale. Immagina un robot cameriere che riesce ad interagire con un cliente senza pregiudizi sulla diversità, il colore della pelle e l’aspetto estetico, offrendo un servizio in cui si combinano perfettamente professionalità e gentilezza. 

Il fine è, chiaramente, quello di evitare situazioni spiacevoli come quelle che ancora oggi, purtroppo, avvengono in alcuni ristoranti e strutture ricettive, in cui il comportamento discriminatorio di qualche dipendente potrebbe ledere non poco l’immagine della tua attività.

Come le AI rendono i robot più umani e sociali

I cobot sono sistemi robotici automatizzati dotati di un’intelligenza artificiale capace di imparare ed essere programmata. Ciò vale anche per i rapporti sociali. Negli esseri umani le relazioni si basano sulle esperienze personali. Per i robot si parla di addestramento: vengono programmati prendendo informazioni da un database collegato al web. 

Lo studio dell’Università di Oxford ha evidenziato che spesso le informazioni trasferite possono essere ridondanti. Ciò significa che al robot vengono trasmesse immagini e dati simili, a volte non sempre eque dal punto di vista sociale e della diversità. Si pensi alla prevalenza di volti solo di persone bianche, o di una determinata etnia, vestiti in un particolare modo e appartenenti a una specifica area geografica: dati che danno una falsa visione della realtà, in cui invece vi è una diversità di persone

Quando questi pregiudizi vengono trasmessi e memorizzati da una AI, possono creare effetti negativi, dato che il robot andrà a replicare comportamenti umani ingiusti e con idee limitate. Inoltre, la ridondanza allunga i tempi di programmazione di ogni singolo robot, aumentando i costi di gestione.

L’obiettivo che si sono posti i ricercatori di Oxford è quello di creare un sistema di apprendimento dei robot più veloce, ma soprattutto equo e capace di accettare le diversità

Come le AI migliorano il mondo: cobot equi e giusti dal punto di vista sociale

In questo contesto il primo passo è stato quello di migliorare il sistema di apprendimento di un robot, utilizzando il meccanismo della deduplicazione.

È un sistema con cui si possono eliminare le informazioni ridondanti apprese. Ciò è possibile grazie a un algoritmo chiamato FairDueDup, abbreviazione di fair deduplication. Senza entrare nel tecnico questo nuovo algoritmo permette alle AI di eliminare in modo autonomo alcuni set di dati, se appaiono simili ad informazioni già acquisite. Quindi la registrazione di informazioni si baserà su un principio di diversità. In questo modo si applica un sistema di addestramento più equo, in cui scompaiono pregiudizi legati a:

  • razza;
  • genere;
  • età;
  • appartenenza geografica;
  • cultura. 

Le AI che guidano un cobot saranno sempre più giuste ed eque dal punto di vista sociale. Inoltre, un aspetto interessante è che l’algoritmo permette a una AI di non avere un concetto di equità generico, valido per tutti i rapporti sociali. Invece, può agire in modo adeguato nei singoli contesti, grazie all’elaborazione di un insieme di dati diversi, acquisiti durante la fase di addestramento. 

Quindi si avranno sistemi di intelligenza artificiale capaci di adattarsi alle diverse situazioni reali che possono verificarsi in un ristorante, in una struttura ricettiva o in altre location in cui oggi sono applicati i robot.

Robot equi e sociali con i clienti: quali i vantaggi?

Cosa comporta l’evoluzione di robot guidati da AI eque dal punto di vista sociale? L’obiettivo è quello di evolvere il modo con cui interagiscono con i clienti. Oggi i robot già prendono gli ordini in un ristorante o accolgono i clienti. 

Il passo successivo è quello di creare un’interazione sociale più stretta con gli esseri umani, ma soprattutto più equa e giusta. Un robot che non ha pregiudizi e che accetta la diversità potrà essere un valore aggiunto per far crescere la tua attività. 

Si evitano così situazioni assurde e da condannare come quella avvenuta qualche anno fa in un ristorante di Roma, in cui è stato consegnato, a una coppia di gay, uno scontrino con scritte omofobe da parte di un cameriere intollerante. Dimostrazione di come i pregiudizi possono incidere sulle relazioni sociali provocando comportamenti da parte del personale inappropriati e inaccettabili per una società civile. 

Ecco che un robot cameriere con un AI, che ha acquisito un punto di vista sociale equo e giusto, può essere un fattore di crescita per la tua attività legata al food e al settore dell’horeca, evitando così situazioni negative sull’immagine del tuo brand.

Inoltre, i robot potrebbero essere un esempio di come accettare la diversità e liberarsi dai pregiudizi contribuendo a rendere il mondo che ci circonda più bello e soprattutto migliore!

Conclusione

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