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Come si alimenta e quanto consuma un Robot pulitore

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Un robot pulitore nasce come strumento per rendere più efficiente l’igienizzazione e la pulizia di ambienti. Può essere utilizzato nei centri commerciali, supermercati, negli alberghi nelle strutture ospedaliere. Adatto per la pulizia degli uffici, ma anche per il settore food, combina tecnologie di robotica intelligente grazie alle quali programmarlo per collaborare con lo staff di pulizia, oppure per agire in modo autonomo. 

Con un unico strumento è possibile: aspirare, spazzare, lavare e igienizzare. Si riducono i tempi di pulizia, ma al contempo si ha anche un intervento più efficiente, dato che si avrà la certezza di sterilizzare ogni ambiente. Infine, è possibile programmarlo per effettuare interventi di pulizia in appositi spazi e in specifici orari.

I Robot pulitori sono dotati di una batteria ad alta capacità che gli permette di pulire anche superfici fino ai 5.000mq con una sola ricarica. Ma quanto consumano esattamente? Come si alimentano? Scopriamolo.

Robot pulitore: quanto consuma?

Nelle specifiche tecniche di un robot pulitore è utile tenere presente alcuni dati:

  • metri quadri che possono essere puliti con una sola ricarica;
  • tempi di ricarica;
  • capacità della batteria.

Ciò influisce sulla durata di utilizzo e sulla necessità di effettuare una ricarica dopo un certo tempo. Ovviamente più ricariche si fanno e maggiore è il consumo di energia. A influenzare questo dato vi sono alcuni fattori. In primo luogo, vi è il modello di robot pulitore. Ad esempio, una delle versioni più impiegate lo Sveabot S100 è compatto, leggero e con un basso consumo. 

Altro aspetto da valutare è dove viene utilizzato un cobot pulitore. Una cosa è impiegarlo per igienizzare un ristorante, e un’altra per un centro commerciale o un albergo. Le superfici sono diverse e quindi i tempi di utilizzo

Altro fattore è la modalità di impiego. Ad esempio, il consumo è maggiore se si attivano tutte le funzioni. Prendi il caso dei robot negli ospedali in cui diventa fondamentale anche effettuare l’igienizzazione degli ambienti. Ben diversa da un robot che pulisce un ufficio. 

Anche le superfici possono incidere sulla durata della batteria. Ad esempio, alcuni robot pulitori come Sveabot S 100, hanno la capacità di distinguere le diverse tipologie di pavimentazioni e quindi modificare l’intensità della pulizia. Infine, vi è un maggiore consumo se sono presenti ostacoli: scale, oppure se il robot pulitore deve prendere l’ascensore o passare dei tornelli (tutte funzioni incluse nei migliori modelli).

Secondo quanto riportato da alcune delle principali società di produzione di robot pulitori, il consumo si aggira in media dai 350 watt ai 500 watt ad utilizzo e ricarica.

Come si alimenta un robot pulitore

I robot pulitori non sono alimentati a corrente tramite filo, ma da una batteria ad alto potenziale. Grazie ad essa sono strumenti che possono arrivare ovunque, senza ostacoli. Ma come si fa a caricare un robot pulitore? Anche in questo caso è stato studiato un sistema semplice. Non è necessario effettuare modifiche all’impianto elettrico. I robot includono una stazione di ricarica a basso voltaggio, in cui si posizionano una volta completato il lavoro, senza aumentare la potenza del contatore della propria attività commerciale.

Inoltre, non è necessario collegare il robot. Grazie ad appositi sensori la ricarica avviene in automatico. Infine, nel momento in cui la batteria sarà carica, il sistema disattiverà l’alimentazione, con un netto risparmio di corrente.

Robot pulitore: tra risparmio e rispetto dell’ambiente

In un momento storico in cui gestire le risorse è fondamentale per un’attività commerciale e industriale, i robot pulitori possono essere un valido supporto per una pulizia di superfici completa, ridurre le spese e al contempo rispettare l’ambiente

Facciamo un esempio. In media una lavoratrice di ultima generazione A+++, consuma dai 500 watt e gli 800 watt a lavaggio, con un calcolo in un anno tra i 154 KWh e i 300 KWh.  Per le asciugatrici a risparmio energetico la spesa è leggermente superiore con un consumo di circa 1,5 kWh a ciclo. 

Un aspirapolvere industriale invece utilizza energia intorno ai 1.000 watt. Un robot ha un consumo di energia che è tra quello di una lavatrice e molto al di sotto di un’aspirapolvere industriale. Ciò è possibile grazie alle elevate capacità delle batterie, a cui si aggiungono la capacità delle AI di gestire la ricarica e il consumo, ad esempio con una mappatura delle sezioni su cui già si è intervenuti con la pulizia.

Conclusione

L’utilizzo di un robot pulitore come Sveabot S100 può portare un risparmio elevato nei consumi di corrente per la pulizia e l’igienizzazione del ristorante. Se vuoi conoscere quali sono i vantaggi e le modalità di noleggio non devi fare altro che contattarci tramite la nostra chat su WhatsApp.

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